Le nostre ragioni
#2 Perché al nome della tua attività, dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi deve pensarci il copywriter?
La tua azienda, il sogno di una vita. Un nuovo prodotto? Praticamente un figlio.
Qualunque sia il tuo progetto, per esistere – non solo nella tua testa – ha bisogno di essere riconosciuto attraverso un nome. Assegnare un nome alle cose, infatti, è il primo passo per dare loro un senso, un’identità, passando così dall’ignoto e indefinito al noto, al riconosciuto.
Tutto questo è ovvio. E infatti ci pensi subito al nome: “che sia carino, simpatico, che piaccia a me e ai miei amici” dici tra te e te, con gli occhi pieni d’amore. Ma sei proprio sicuro che questo sia abbastanza? Vediamo insieme perché nel marketing creare un nome che piace non è sufficiente e perché è importante che questo arduo compito lo svolga il copywriter: il professionista della parola.
Il nome è il segno che lasci.
Gli indiani d’America lo chiamavano Toro Seduto e così è passato alla storia, ma non era un toro né tanto meno stava tutto il giorno seduto: il nome per loro rappresentava un tratto distintivo dello spirito dell’individuo, la sua unicità. Ecco il naming, ossia l’attività di dare un nome a un prodotto, un servizio, un’attività, funziona più o meno allo stesso modo: può esprimere una caratteristica del prodotto stesso (es. Svelto) un sistema di valori (Nike) o ancora qualcosa che indirettamente ne richiama il senso (Google) e così via.
In ogni caso suscita un’emozione, come ci ricorda la grande Annamaria Testa, svolgendo una funzione, quella di evocare in chi lo legge mondi e significati.
Nel marketing il nome non è solo un orpello d’effetto ma è parte integrante della brand identity: racconta chi sei, come vuoi essere riconosciuto e ricordato, e lo fa in modo creativo.
Semplice ma anche no, unico.
Il processo che porta alla creazione del naming è, prima di tutto, un lavoro strategico di ricerca e analisi che risponde a diverse domande, quali: come si chiamano i nostri competitor? Come ci distinguiamo da loro? Come vogliamo essere percepiti? Il nome è la sintesi del tratto distintivo del brand, del suo posizionamento nella mente del consumatore, di quelle caratteristiche intrinseche e valoriali che lo rendono unico e memorabile, e questa è strategia. Ma nel nome è racchiuso anche il senso di ciò che il brand vuole comunicare al suo pubblico con cui dovrà condividere valori e linguaggio, e questa è creatività.
Lascia fare al copywriter.
Nel naming il copywriter esprime al massimo tutto il suo amore per questo mestiere che fa anche mentre dorme. Tra mille ricerche, libri letti e altri appena comprati, fiction del momento e sbirciate sui social media, osservazione delle persone, del loro modo di parlare, studio di nuovi linguaggi, il compito del copywriter è quello di creare un nuovo nome partendo dalla strategia e attingendo dall’immaginario collettivo parole, pensieri e frammenti di vita. Non un nome bello, corto, semplice o sbarazzino ma il nome giusto per il brand. E in questo, l’atto di creare, appunto, sarà un po’ come far nascere una nuova vita. Se la strategia dà la direzione da prendere, la creatività è il momento della conoscenza, della dedizione, dell’istinto e del sentimento. E il copywriter in questo non lo batte nessuno, nemmeno tu.