Servono parole
#1 Partiamo dal Debrief.
Debrief è una parola che ci piace, perché segna un momento di riflessione, analisi e concentrazione. Durante il Debrief ci si confronta, si approfondisce, ci si ferma per capire meglio e ripartire. Non è un caso, dunque, se abbiamo scelto questo nome per il nostro blog.
Debrief, inteso come il blog di ADDV DMCS, è allo stesso tempo punto e spunto di riflessione, un luogo digitale dove la nostra agenzia riverserà ragionamenti e pensieri, continui stimoli e colpi di scena, piccoli racconti e chissà quanto altro ancora. Per scoprirlo, ti basterà seguirlo e rispolverare il piacere della lettura.
Ma torniamo alle parole.
In pubblicità si fa uso (e spesso si abusa) di termini considerati strani agli occhi dei più, la maggior parte delle volte presi in prestito dal mondo anglosassone: “Hey! Mi faresti uno storytelling del meeting report che sto entrando in briefing, così poi posto un post sul blog per incrementare la fan base e farci laicare di più?”. Cosa???
Anglicismi buttati lì, insieme a una dose di italianizzazioni imbarazzanti, non determinano di certo un buon modo di esprimersi, ma più che altro una regressione linguistica incomprensibile. A volte può essere efficace prendere in prestito vocaboli da altre lingue, ma è sempre meglio non eccedere o comunque può essere utile fermarsi a spiegare il significato.
Parliamo la stessa lingua.
Chiunque abbia a che fare con un’agenzia di comunicazione, come cliente, collaboratore o fornitore, deve conoscere, almeno un minimo, il linguaggio del mestiere. Per questo abbiamo pensato di dedicare un po’ di spazio alle parole che usiamo ogni giorno, perché per comprendersi a vicenda e capirsi al meglio bisogna parlare la stessa lingua. Avremmo potuto scegliere tante parole per iniziare: account, per esempio, (che inizia con la A) o brainstorming (molto in voga nell’ambiente creativo). Abbiamo deciso di partire dal Debrief, invece. In parte perché il nostro blog si chiama così, ma soprattutto perché conoscere il suo significato dà subito un’idea del nostro lavoro che non è solo creativo ma, prima di tutto, strategico.
In agenzia siamo tutti un po’ soldati e spie.
Il termine Debrief significa letteralmente “interrogatorio” e anticamente veniva utilizzato in ambito militare. Era il “rapporto” che soldati e spie, infatti, dovevano fare di ritorno dalla missione. Nella comunicazione di marketing e in pubblicità, tecnicamente il Debrief è un documento, molto spesso anche una riunione, che può prendere vita in due circostanze:
Caso 1. In seguito all’incontro con un cliente, e alla contestuale condivisione delle esigenze e dei servizi richiesti, si torna in agenzia, ci si ferma a rileggere gli appunti presi con precisione certosina e si invia all’amato committente un “rapporto” (un Debrief) su quanto detto, naturalmente rielaborato con occhio e penna professionale;
Caso 2. In seguito alla presentazione a un cliente di un progetto o di uno specifico servizio di comunicazione (come uno spot, un marchio, un sito, ecc.), si torna in agenzia e si racconta al reparto operativo com’è andata, cos’è stato apprezzato e cosa bisogna correggere, pronti per ripartire e portare a chiusura definitiva il lavoro.
Quanti giri, eh? Il flusso di lavoro in un’agenzia è complesso e strutturato; c’è chi va in avanscoperta a rappresentare la squadra e a rassicurare il cliente e chi lavora dietro le quinte con passione e dedizione.
Adesso che abbiamo fatto, insieme, questo Debrief, ci conosci un po’ di più, sai come sarà il nostro blog e perché si chiama così.
Al prossimo articolo!